Sta per uscire , a cadenza trimestrale, il secondo numero del giornalino scolastico “Lo strafalcione”, periodico a cura dei ragazzi della scuola media di Levane. Free press. Prodotto dagli alunni della Seconda B dell’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane guidati dalla professoressa Anna Bartoli , vede la luce il primo marzo con tiratura di 250 copie, una per ognuno dei 160 studenti più alcuni loro amici levanesi. Previsti quasi un migliaio di lettori. Si può richiedere copia gratuita del giornale alla portineria della scuola media stessa, in via Milano 20. Come tutte le redazioni che si rispettino c’è un telefono (0559788015) ed un indirizzo e-mail (istituto.mochi@tin.it). Al suo primo anno di vita, potrebbe diventare una tradizione scolastica dato l’entusiasmo con cui si sono gettati nell’opera i giovani redattori in erba.
Recenti indagini a livello nazionale mostrano come i giornalini scolastici siano assai letti in casa. Stesso destino per quello di Levane che si presenta all’attenzione dei lettori con i seguenti articoli: in apertura le offerte per Haiti raccolte durante il Concerto di Natale della banda scolastica diretta dalla professoressa Stefania Albini e devolute a “Medici Senza Frontiere”, in seconda una intervista alla professoressa Elisabetta Artini sull’amicizia prima di Facebook ed il dramma dell’anoressia nella fascia di età 12-17 anni. In terza una indagine sui divertimenti ai tempi dei nonni, con intervista finale al maestro Giovanni Franchi che dispensa perle di saggezza. In quarta il progetto continuità con le elementari sui diritti dell’infanzia ed una irriverente biografia di Dante Alighieri. Per chiudere, tre rubriche: Stylefascion, ovverosia i rimedi di bellezza della nonna; Tutti al Cinema e Lo Sport a scuola.
Per imparare a scrivere, gli studenti erano già stati a scuola da un giornalista vero.
Venerdì 23 ottobre pomeriggio i ragazzi della seconda bi della scuola media "Francesco Mochi" di Levane (Arezzo) hanno incontrato un professionista sangiovannese.
Non si trattava di una classe qualunque bensì della redazione del neonato "Lo Strafalcione". Il baby-direttore Alessio Principe ci anticipò per l’occasione alcuni contenuti del primo numero di dicembre: intervista al preside Aldo Pampaloni che in anteprima svela che finalmente è al via il progetto di una nuova scuola media dato che il quarantennale vecchio edificio è freddo , umido e malandato. Si inizia a giugno con la demolizione ed il rifacimento della palestra. Lavori per 260 giorni appaltati ad una ditta trentina. Poi interviste ai ragazzi di prima sul trauma del passaggio dalle elementari alle medie,sondaggi sugli attori preferiti, la moda, la descrizione dell'intervallo. La pagina dei giochi è in collaborazione con la seconda e.
Il giornalista ha spiegato ai ragazzi con numerosi esempi ed immagini a loro adatte come funziona una redazione, come si diventa giornalisti , come nasce un giornale e come fare a scrivere una notizia. Nel corso di due ore ha inoltre risposto a tutte le domande, una anche riguardante la censura che non esiste se non nella misura in cui si tratta di autocensura sotto le richieste implicite dell'editore. Si tratta del primo degli incontri con l'autore promossi dalla Biblioteca Scolastica gestita da Luca Tognaccini, anch'egli giornalista pubblicista, che ha già messo in cantiere l'appuntamento con il romanziere figlinese Angelo Australi che risponde a domande sul suo romanzo “Dalla foce alla sorgente”.
Un pomeriggio interessante. Le due ore sono volate via come il vento. I ragazzi ,attentissimi, hanno imparato molto.
Inizialmente i bambini sfogliavano il giornale senza un criterio apparente, si fermavano qualche attimo sulle fotografie su titoli riguardanti notizie molto note. Creando una piccola redazione con compiti distinti i ragazzi hanno imparato che il quotidiano richiede delle competenze: ogni informazione presuppone in chi legge un quadro di riferimento che gli consenta di coglierne il rilievo, cioè cognizioni di ordine socio-politico, economico, storico e orientamenti di tipo geografico, giuridico, letterario ecc.
Si tratta poi di individuare il genere letterario di ogni articolo , distinguere tra informazione e opinione, cioè tra fatti e giudizi sui fatti e di individuare lo stile e le modalità argomentative dell’autore dell’articolo: tutte cose che si imparano facendole.
Secondo la rivista web “Informa Giovani”, I mitici, o famigerati che siano, giornalini scolastici sono uno dei modi in cui la scuola guida e sostiene la voglia/bisogno di comunicare dei ragazzi: pubblicazioni in genere interne, magari un po' stringate, ma risultato di sforzi che nobilitano chi li fa e chi li appoggia.
Le testate scolastiche non sono certo un'iniziativa degli ultimi tempi, sorprende però come proprio attraverso questa attività i ragazzi e quelle istituzioni spesso tacciate di arretratezza si avvicinino al nuovo che avanza (con l'utilizzo di programmi informatici aggiornatissimi o l'uso di Internet come fonte di notizie e mezzo di diffusione delle proprie produzioni).
Ma la cosa più importante è che nelle redazioni gli studenti imparano a lavorare per ottenere, a sacrificarsi per raggiungere e a volte a lottare per dire... e allora il fine diventa un mezzo, tanto più efficace quanto più professori e presidi collaborano educando, e non solo imponendo.
Il giornalismo a scuola non è poi così distante da quello professionale: un po' lo ricalca, un po' forse lo civetta, di certo gli assomiglia: nel gergo, nei meccanismi e anche nei trucchi. Così in questa indagine abbiamo conosciuto indaffarati direttori che "devono andare in stampa" e altri messi a tacere da una censura che lasciano intendere senza voler nominare. Ma non finisce qui: tra free-lance, occhielli ed editoriali spuntano numeri autofinanziati da un lato e dall'altro testate che per riscuotere successo si piegano ai frivoli gusti televisivi dei compagni.
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